Da CITY Milano di Saverio Paffumi.

Recensione del 10 Ottobre 2003

Cibo & Danza

Sud dell’India, 2500 anni fa. Immaginate una casta di donne, le Devadasi (in sanscrito, ancelle della divinità), che dedicano la loro vita esclusivamente alla musica, al canto e alla danza nei templi o nelle dimore dei regnanti. Sono queste le origini del Bharata Natyam, la più antica forma di danza classica del Sud dell’India. Un’occasione per vedere con i propri occhi di che si tratta è offerta dal ristorante Sarla, che propone un calendario di interessantissime performance dal vivo.

La leggenda vuole che il Bharata Natyam sia ispirato direttamente dalle divinità allo scopo di avvicinare “gli umili e i semplici” agli insegnamenti religiosi, grazie a una trasfigurazione spettacolare. Del resto i libri sacri recitano:”Nessuna preghiera, nessuna offerta è gradita da Dio più della danza”. E secondo la mitologia indu il dio Shiva, manifestazione dell’energia ritmica primordiale, è detto Nataraja (signore della danza): egli “danza il mondo”, creandolo. La danza diventa lo strumento di unione tra l’essere divino creatore e il mondo visibile.

Bandito dagli inglesi durante il periodo coloniale, in India il Bharata Natyam è tornato fra le massime espressioni di arte scenica. E’ un’italiana, Marcella Bassanesi, a interpretare questa danza solista che esige vigore, grazia e scioltezza dei movimenti, una grande resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Classe 1965, Marcella è insegnante di danza classica indiana da più di dieci anni ed è ritenuta una delle più grandi interpreti al mondo fra le “non indiane”.

Quanto al cibo ricordiamo che in quello che si candida alla palma del miglior ristorante indiano di Milano non si deve rinunciare all’assaggio degli antipasti, tra cui una deliziosa insalata di pollo e un involtino di pasta sfoglia con broccoli e polpa di granchio. Ottime tutte le specialità cotte nel forno tandoor, dal pollo marinato alla lonza di maiale alle particolarissime patate (Diwan Aloo, da non perdere). Il Curry, sapientemente dosato, è protagonista in molti piatti: segnaliamo il Malai Kofta (gnocchi di formaggio, patate e anacardi) e i Soovar Pudina, bocconcini di maiale in salsa chutney (menta, cocco e aromi). Prelibata la mousse di mango, ma anche altri dessert sono più che invitanti. Buoni i vari tipi di pane indiano. La cantina, ben fornita, consente di riflettere sugli abbinamenti, non facili ma interessanti. A mezzogiorno il Sarla propone il “Thali”, tradizionale piatto unico indiano: un fast food prelibato e leggero che risale a duemila anni fa!